Ministranti

L’Identità del Ministrante

Il ministrante (dal lat. ministrare, servire), chiamato anche chierichetto (diminutivo di chierico che deriva dal lat. clerus che significa “parte eletta di una comunità”), è quel ragazzo o ragazza (salvo diversa disposizione del vescovo diocesano) che serve all’altare durante le celebrazioni liturgiche. Svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia. La Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia “Sacrosanctum Concilium”, al n. 29, cita i “ministranti”, definendo il loro un “vero ministero liturgico”. Si legge infatti: “Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della « schola cantorum » svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine.

Il servizio del ministrante è legato a quello del ministro istituito (uno dei due ministeri, assieme a quello del lettore) detto accolito. La Chiesa cattolica prevede che oltre all’accolito istituito si possa dare anche un ministero di accolito de facto: i fedeli possono svolgere temporaneamente alcune funzioni dell’accolito, e questo è quello che avviene con la funzione svolta dai ministranti (specialmente nella preparazione dei vasi sacri e delle incensazioni, o nell’adempiere a funzioni diverse come cerimoniere liturgico. I ministranti sono organizzati in gruppi liturgici parrocchiali con assistenti per la formazione e responsabili per l’organizzazione, a loro volta essi sono inseriti nei movimenti diocesani. Si entra a far parte del gruppo dopo un periodo di prova e di formazione, ricevendo il mandato durante una celebrazione e impegnandosi a svolgere al meglio il servizio. Il santo patrono dei ministranti è San Tarcisio, il protomartire dell’Eucaristia. Accanto a San Tarcisio, patrono dei ministranti è anche San Domenico Savio, allievo di don Bosco morto poco prima di compiere 15 anni. Da molti è invocato come santo patrono anche San Luigi Gonzaga.

Il nucleo parrocchiale dei ministranti da sempre esistito e costituito a tutt’oggi da alcuni ragazzi e ragazze in età adolescenziale. L’essere ministrante è un compito che ovviamente richiede impegno e qualche piccolo sacrificio ripagato però dalla possibilità gioiosa e toccante di trovarsi accanto al sacerdote soprattutto al momento della consacrazione e che, oltre ad essere un servizio alla comunità, può diventare, se fatto con serietà, un’occasione di testimonianza anche all’esterno dell’ambiente parrocchiale per es. in famiglia, a scuola o con gli amici. E’ da evidenziare che almeno una volta all’anno è previsto un incontro con tutti i ministranti della diocesi pontina in cui si prega e si gioca giusto a rappresentare l’unità del movimento. Solitamente sono previsti incontri periodici di preparazione che possono intensificarsi in prossimità di feste liturgiche solenni bisognose di specifica preparazione.