Territorio

Parrocchia mappaIL TERRITORIO

La Parrocchia S. Maria di Sessano si estende su circa 40 chilometri quadrati. Il suo vasto territorio è suddiviso fra il Comuni di Latina e quello di Cisterna di Latina. Nel territorio di Latina si trova il centro più importante, Borgo Podgora, sede della Parrocchia, e la località della Chiesuola. Nel territorio di Cisterna, invece, si trovano le località di Prato Cesarino, Castelverede e Sant’Ilario.
Il territorio ospita un insediamento abitativo diffuso di tipo rurale (eccezion fatta per il centro urbano di Borgo Podgora e le lottizzazioni di Casteverde e Sant’Ilario), con numerose abitazioni sparse nelle campagne sorte a ridosso dei vecchi poderi. Gli abitanti si possono stimare in circa 6000 unità (equamente divisi fra i due Comuni)

Borgo Podgora

Borgo Podgora dall'altoSorge intorno all’incrocio fra la via che collega Borgo Piave a Cisterna e la via che collega l’Appia alla Pontina. Ha subito negli ultimi anni un certo sviluppo urbanistico che rischia di stravolgere la dimensione di piccola borgata agricola che aveva mantenuto per decenni. Nel Borgo funzionano sono attive le seguenti strutture di servizio pubblico; la scuola dell’Infanzia (comunale ma gestita dalla Suore Cistercensi della Carità), la scuola primaria e quella secondaria di primo grado (Istituto Comprensivo “Natale Prampolini”) con campetti sportivi polivalenti e palestra, il Centro Sociale Anziani “Don Giovanni Lerose” per i Borghi Podgora e Carso, la Caserma dei Carabinieri, la farmacia, la sede distaccata del Sevizio anagrafico comunale, il campo sportivo comunale “Pietro Bongiorno”, l’ufficio postale, il parco pubblico circoscrizionale con campo da pallavolo.
Nel Borgo sono attive alcun associazioni culturali (Domusculta Sessana, Sessano ’50), sportive e ricreative (ASD Borgo Podgora 1950, Amici di Nemo, Amici del carnevale), assistenziali (Pro Comunità Borgo Podgora). Foto borgo dall’alto

Prato Cesarino
Prato Cesarino 2

Sorge a circa 3 chilometri da Borgo Podgora. Ha avuto la stessa dinamica di sviluppo della Chiesuola, con la sostanziale differenza che Prato Cesarino è al centro di un vasto territorio agricolo completamente appartenente al Comune di Cisterna e tutto ricadente nel territorio parrocchiale. Anche qui si è sviluppato negli anni un forte senso identitario rafforzato dalla maggiore presenza di famiglie rispetto alla Chiesuola. Negli anni ’50 è sorta una chiesetta dedicata al S. Cuore di Gesù (link), seguita poi dalla costituzione delle scuole materne ed elementari, ospitate per anni in un podere, ed oggi dotate di un moderno edificio adiacente la chiesetta (Scuola “Don Giuseppe Caselli”). Da alcuni anni è stato costruita una struttura comunale al servizio del Centro Anziani. A Prato Cesarino si celebra la messa festiva delle ore 10.

 Chiesuola

ChiesuolaPrima della bonifica la località era chiamata Chiesuola di Piscinara e corrispondeva ad un incrocio di vari stradoni. Neanche dopo la bonifica si venne a costituire un vero e proprio nucleo abitato. Negli anni ’50 venne costruita una chiesetta, dedicata alla Madonna del Rosario (link) e quindi una scuola materna (situata oltre i confini della parrocchia e affidata alle Suore Francescane Missionarie del S. Cuore) ed elementare. Tutto ciò, unitamente all’esistenza di uno storico locale di ristorazione, ha fatto sviluppare un forte senso di appartenenza alla comunità locale da parte delle famiglie di questa contrada posta ai confini della parrocchia, a circa 3-4 chilometri di distanza da Borgo Podgora. Oggi alla Chiesuola viene celebrata la messa festiva delle ore 9,30.

Castelverde e Sant’Ilario

Castelverde

Sono due zone densamente abitate al confine della parrocchia a circa 6-7 chilometri di distanza dal centro. Risultato di lottizzazioni private, le due località sono delle vere e proprie borgate caratterizzate da un reticolato fitto di stradine perpendicolari e da numerose abitazioni monofamiliari ad uno o due piani. Le zone non sono dotate di servizi pubblici.

Sant'Ilario

Mentre Castelverde sembra aver raggiunto una sua definizione urbanistica, non altrettanto può dirsi per Sant’Ilario (e della limitrofa località di via della Polveriera) dove agli effetti dell’abusivismo edilizio si aggiungono particolari situazioni di degrado sia ambientale che sociale. Gli abitanti di Sant’Ilario hanno costruito una cappellina dedicata a Sant’Ilario dove vi si svolgono alcune celebrazioni nei momenti forti dell’anno liturgico.

Popolazione

Le famiglie giunte durante la bonifica degli Anni Trenta provenivano in gran parte dal Veneto (soprattutto dalle province di Rovigo e Treviso), e poi anche dal Friuli e dall’Emilia. Attualmente sono 110 circa le persone nate in quelle regioni. Nel corso dei decenni successivi, le nuove ondate migratorie che hanno interessato l’Agro Pontino provenienti in larga parte dalle regioni meridionali (Campania, Calabria…) e dai paesi limitrofi dei Monti Lepini hanno indubbiamente modificato la composizione demografica e sociale del territorio (in modo particolare nelle zone di Castelverde e Sant’Ilario), ma sostanzialmente rimane predominante la presenza dei gruppi familiari storici.

Economia

L’economia ha una forte base agricola con un progressivo abbandono dell’attività zootecnica (un tempo l’unica) a vantaggio di culture specializzate fra le quali predomina ormai quella del Kiwi. Il settore industriale offre notevoli possibilità occupazionali, data la relativa vicinanza delle zone industriali di Aprilia, Pomezia, Cisterna e Sermoneta; notevoli sbocchi lavorativi hanno offerto la Leonardo Finmeccanica (ex Selex, ex Marconi), l’unica grande industria che insiste nel territorio parrocchiale, e la vicina Sicamb. La vicinanza di Latina e lo sviluppo di un notevole settore terziario (uffici, commercio…) ha aperto nuove strade soprattutto ai giovani. Infine non mancano coloro che lavorano a Roma e hanno scelto il Borgo come residenza vista la sua vicinanza con la stazione ferroviaria di Cisterna.

Confini

Le parrocchie confinanti sono: a nord Madonna dell’Olmo (Olmobello) e San Giuseppe (Borgo Flora); ad est Maria Annunziata (Borgo Carso); a sud S. Antonio e San Benedetto (Borgo Piave) e S. Maria (Borgo S. Maria); ad ovest S. Francesco (Borgo Bainsizza) e Ss.ma Annunziata (Borgo Montello).

Storia

 Fino al 1927: prima della bonifica

Sessano prima della bonificaIl territorio di Sessano, nella palude di Piscinara, fa parte del comune di Cisterna, alla quale è collegata con uno stradone; i terreni sulla destra fin quasi a Sessano appartengono all’Università Agraria di Cisterna che destina ad allevamento di cavalli (per l’esercito) e alla pastorizia; a Sessano i fratelli Marini di Cisterna hanno una tenuta per le greggi di pecore e due edifici in muratura (l’attuale edificio dell’ex cinema e il palazzo Vitelli) per la lavorazione del latte; la località Chiesuola aveva lo stesso nome; verso l’attuale Prato Cesarino ci sono i terreni della Tenuta Perazzotti. I terreni a sinistra dello stradone di Sessano formano la tenuta La Botte (attuale B.go Carso)

Dal 1927 al 1935: la bonifica e la nascita di Sessano

Inizia la Bonifica delle Paludi Pontine: il 5 marzo 1927 viene presentato il Progetto del Villaggio operario a Sessano; dovrà essere l’avamposto per i primi lavori di bonifica. È progettato e costruito dal Consorzio di Bonifica di Piscinara per gli operai e i tecnici. Nel 1929 viene inaugurato. Esso è costituito da sei caseggiati per 50 operai ciascuno; al centro viene innalzata una serie di edifici con precise funzioni: la casa per il personale del Consorzio, prevedendone una destinazione a scuola (attuale scuola materna); la dispensa di generi alimentari e vari (attuale museo) con relativo forno (attuale Casa Betlemme); la futura caserma dei carabinieri con annessa scuderia; un edificio della sanità (attuale Centro Sociale) con ambulatorio e abitazione del medico; una piccola chiesetta, con la canonica (che per anni fu però adibita a sede del Fascio), nonché la sede del Dopolavoro, con sala cinematografica e ufficio postale. A completare il villaggio vi era anche una casa cantoniera doppia; tutti i fabbricati erano serviti da elettrificazione ed acquedotto.

Villaggio Sessano okDal 1933 al 1935 arrivano le famiglie coloniche dal Veneto, dal Friuli e dall’Emilia: nel ‘32 venticinque famiglie nella zona di via Cava, nel ’33 altre 39 famiglie (Vie Carso…); alla fine del ‘34 e ai primi del ‘35 arrivano altre 79 famiglie nella zona di Prato Cesarino e Via Ninfina.

Il 18 dicembre nasce Littoria; il confine con Cisterna sarà tracciato proprio lungo il Canale delle Acque Alte, o “Mussolini”. Con delibera dell’11 marzo 1933 il Podestà di Littoria Valentino Orsolini Cencelli cambia il nome di Sessano in quello di Borgo Podgora per ricordare il luogo di una battaglia della Grande Guerra.

Dal 1935 alla Guerra, alla Ricostruzione

È soprattutto storia dei coloni; sono gli anni dell’ambientamento e del duro lavoro nei poderi, con un contratto di mezzadria con l’Opera Nazionale Combattenti e un rigido controllo da parte delle Aziende agrarie. La vita sociale si riduce alla messa domenicale, al dopolavoro, al sabato fascista e ai rapporti di vicinato e parentado. Nel 1941 vengono firmati i primi contratti di riscatto del podere.
Podere okLo scoppio della II Guerra Mondiale provoca dapprima la partenza di molti capifamiglia e poi la distruzione. Il 22 gennaio del 1944 ha luogo lo sbarco anglo-americano ad Anzio e il fronte si attesta lungo il Canale Mussolini. Tutti gli abitanti sono costretti a sfollare, quelli sotto il controllo degli Alleati (territorio di Cisterna) nel Sud Italia e quelli controllati dai tedeschi sotto i Monti Lepini; Molti sono i morti (13 tutti insieme solo nel podere della famiglia Salaro) e pesante la distruzione dei poderi  (il 67% del totale). Dopo la liberazione (maggio) i coloni rientrano e comincia la fase della ricostruzione.
Molti poderi sono in dissesto finanziario; la presenza di mine provoca lutti; la sovrappopolazione (mediamente 13 elementi per famiglia) spinge molti ad emigrare. Il contratto di riscatto con pagamento a grano si trasforma in un grave onere finanziario. Il Borgo è isolato per le strade rotte e per i ponti abbattuti. Al 1948 la popolazione della parrocchia è di 3400 anime. Le scuole sono accolte nella canonica ma la scuola materna riapre solo nel ’50.

Dagli anni ’50 ad oggi

Borgo Podgora anni '60Dopo gli anni del Dopoguerra, segnati ancora dalla miseria (molti sono costretti ad emigrare) e dal lutto (molte perdite a causa delle mine), con gli interventi Cassa per il Mezzogiorno le industrie accolgono centinaia di giovani coloni; nasce la figura dell’operaio-contadino. Il centro del Borgo acquista vitalità grazie alla sua posizione (sulla strada per Roma); diversi ex operai del Consorzio impiantano attività artigianali e commerciali; nascono le prime casupole al centro; nel ‘58 inizia la lottizzazione di un podere Mancini; nello stesso anno viene istituita la Stazione dei Carabinieri. Nei poderi venduti arrivano molte famiglie marchigiane. Nel 1950, intanto, era stata fondata la Società Sportiva; nel ‘62 viene istituita la farmacia. Alla fine del decennio si contano circa 25 attività commerciali e sette artigianali. Nel ‘69 viene costruito il novo edificio della scuola elementare. Negli anni ‘60, a scadenza dei vari contratti di riscatto, i coloni diventano effettivi proprietari dei poderi.
Gli anni ‘70 sono i più fecondi per la vita del Borgo: vengono asfaltate le ultime strade bianche, viene istituita la scuola media (‘74), viene realizzata la rete fognaria, il nuovo campo sportivo comunale, viene istituita la biblioteca (poi chiusa). Nel ‘75 vengono nominati i Consigli di Borgo, primo esperimento di autogestione politica; fiorisce il mercato del cocomero e nascono le cooperative agricole. Viene approvato il Piano Regolatore.
Nell’86 nasce la Circoscrizione amministrativa del Borgo; parte lo sviluppo edilizio (Cooperativa Sessano 1a e Palazzi Martella) con l’arrivo di nuove famiglie soprattutto al centro. Viene costruita la nuova Scuola Media. Nel 1997 viene istituita la Circoscrizione amministrativa Latina Nord, che comprende sette Borghi a nord di Latina, fra cui anche Podgora. Tale esperienza termina nel 2012, mettendo fine al tentativo del cosiddetto decentramento amministrativo (rimarranno solo alcune sedi anagrafiche distaccate).
Dopo molti anni di stasi, bisognerà aspettare il 2006 per avere nel Borgo un importante intervento pubblico, il nuovo parco circoscrizionale; mentre è del 2014 l’inaugurazione del nuovo Centro Anziani.