Vocazioni locali

Padre Giuseppe (Pino) PivaPadre Giuseppe Piva

Nato nel 1964, Giuseppe Piva (Pino per i conoscenti) ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a Borgo Podgora, frequentando sempre la parrocchia. Dopo la maturità classica, decide di entrare in seminario ad Anagni. Viene ordinato sacerdote diocesano il 4 giugno 1989 da Mons. Domenico Pecile. Svolge il suo ministero pastorale a Terracina, prima come vice parroco nella parrocchia di S. Domenico Savio e di S. Cesareo e poi come parroco nelle parrocchie di S. Silviano e dei S.S. Martiri Terracinesi.

Nel 1996 don Pino prende la decisione di continuare la sua consacrazione a Dio nella Compagnia di Gesù (Gesuiti), seguendo la strada già intrapresa dallo zio, fratel Angelo Piva, abbracciando la spiritualità di S. Ignazio di Loyola. Emette i primi voti il 7 dicembre 1998. Il percorso formativo dura 14 anni e vede padre Pino impegnato in varie esperienze di studio all’estero (in Spagna, a Madrid presso la Universidad Pontificia Comillas, e in Canada, Stato dell’Ontario, presso la Loyola House-Ignatius Jesuit Centre) e in Italia. Tutte queste esperienze sono finalizzato allo studio del metodo ignaziano degli esercizi Spirituali. A Napoli, infine, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, completa il dottorato di ricerca in teologia spirituale. Attualmente è Coordinatore nazionale dell’apostolato degli Esercizi Spirituali Ignaziani – Spiritualità Ignaziana. Vive a Galloro-Ariccia (Roma), nel centro di spiritualità Casa Sacro Cuore.


Suor Cristina BottanBottan sr Cristina

Nata a Latina il 9 luglio 1976, dopo aver vissuto la giovinezza in famiglia ed in parrocchia, decide di consacrarsi a Dio e ai fratelli nella Congregazione delle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore. Fa la sua prima professione religiosa il 12 ottobre 1997 a Roma, mentre il 18 aprile 2004, sempre a Roma nella casa provinciale, emette i voti perpetui. Per diversi anni ha operato a Borgo Carso, fin quando la casa è stata chiusa e lei trasferita. Ora opera a Roma, presso la casa provinciale ‘Maria Immacolata’, dove ricopre il ruolo di Consigliera.


Suor Maria Immacolata Agnani

Agnani suor Immacolata okSuor Maria Immacolata (al secolo Rosanna) Agnani è nata il 24 gennaio 1968 a Taglio di Po (Rovigo). Trasferitasi subito a Borgo Podgora con la famiglia, vive la sua fanciullezza e la giovinezza compiendo il normale percorso di studi e partecipando alla vita parrocchiale. Attratta dalla vita religiosa, Rosanna viene a contatto con la realtà delle suore clarisse (Sorelle povere di S. Chiara, suore di clausura) che hanno un monastero a Latina, in via degli Ernici. Ed è in questo monastero che Rosanna emette la sua prima professione religiosa l’8 dicembre 1997, prendendo il nome di suor Maria Immacolata. La professione perpetua arriverà invece il 9 dicembre 2000, essendo badessa del monastero la madre Agnese Puri e celebrante padre Aldo La Neve. La vita religiosa di suor Immacolata si è svolta completamente all’interno del monastero di Latina, dove ha svolto anche il ruolo di Badessa. Oltre alla intensa vita di preghiera, suor Immacolata e le sue consorelle curano un orto interno al convento e si dedicano alla distribuzione di pasti per le persone povere che si rivolgono al monastero per un aiuto.

Madre Patrizia PivaMadre Patrizia Piva

Nata nel 1966, dopo aver conseguito la maturità tecnica come ragioniera, Patrizia decide di entrare nella Comunità delle suore Cistercensi della Carità che aveva conosciuto al Borgo. Emette i suoi primi voti nel 1989 (assumendo il nome di Sr. Maria Patrizia di Santa Caterina da Siena) ed i voti solenni nel 1994. Dopo la formazione iniziale, intraprende gli studi teologici, conseguendo il Baccalaureato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nel 1994 e il Dottorato in Teologia Spirituale presso la Pontificia Facoltà Teologica “Teresianun” nell’Anno Santo 2000. Ha insegnato Teologia Spirituale come docente incaricato presso l’Istituto di Scienze Religiose “Sant’Agostino” di Caltanissetta. È autrice di alcune pubblicazioni sulla vita della fondatrice della Congregazione (Madre Claudia De Angelis) e sulla spiritualità della vita consacrata. Dopo aver ricoperto l’incarico di Vicaria Generale, il 6 agosto 2015 è stata eletta Madre Generale della Congregazione. Risiede ad Anagni, nella sede della Casa generalizia delle Cistercensi della Carità

Per maggiori informazioni sulla Comunità religiosa delle Suore Cistercensi della Carità:

Pagina Comunità religiose

Sito Congregazione


Suor Silvana BottanBottan suor Silvana 2

Nata a Latina il 5 ottobre 1958, decide di consacrarsi a Dio e ai fratelli nella Congregazione delle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore. Per diversi anni ha operato a Borgo Montello, fin quando la casa è stata chiusa e lei trasferita. In Diocesi è stata impegnata per diversi anni nella pastorale vocazionale. Ha quindi lavorato nella casa-famiglia che la sua congregazione gestisce a Lido dei Pini (Roma). Attualmente vive il suo servizio a Colonnata (Firenze) dove la sua comunità religiosa gestisce la scuola dell’infanzia e lavora nella pastorale della parrocchia.


Suor Piergiacinta Piva

Suor Piergiacinta PivaSuor Piegiacinta (al secolo Mercede) Piva nasce a Trevigliano (Treviso) il 25 settembre del 1930 e si traferisce con tutta la famiglia in Agro Pontino nel 1933. Nella sua famiglia sono già presenti altre vocazioni religiose, per è naturale per lei guardare con simpatia alle nuove suore chiamate nel dopoguerra a Borgo Podgora. nasce così la sua vocazione e l’ingresso nella Congregazione delle Suore delle Poverelle dell’Istituto Palazzolo di Bergamo. Dopo sei anni di noviziato emette i voti solenni e viene trasferita a Venezia, nella comunità di religiose al servizio del Patriarca, il Cardinale Urbani. Dopo qualche anno trascorso al Borgo, si reca per diverso tempo in Sicilia. Infine ha risieduto nella Casa provincializia che la congregazione gestisce a Roma. E’ tornata alla casa del Padre il 3 dicembre 2020.


Padre Daniele Guerra

(15 ottobre 1953 – 3 maggio 2012)Padre Daniele Guerra

Daniele Guerra nasce a Borgo Podgora il 15 ottobre 1953 da Alessandro e Margherita Busatto, terzo di quattro figli maschi. Battezzato il successivo 25 ottobre, riceve il sacramento della Cresima il 30 settembre 1962. Nel 1964 entra nel seminario francescano di Veroli (FR), proseguendo il postulantato a Montefiascone, il noviziato a L’Aquila, lo studentato a Siena e a Viterbo. Emette la professione religiosa perpetua nell’ Ordine dei Frati Minori Cappuccini (Francescani) a Viterbo l’8 dicembre 1976. La sua decisione di diventare anche sacerdote viene coronata il 18 marzo 1978 a Borgo Podgora, quando è consacrato dal Vescovo mons. Romolo Compagnone.

Inizia subito il servizio pastorale come cappellano all’ospedale S. Maria della Pietà a Roma; quindi dal 1980 al 1995 e insegnante e Direttore dello Studentato di Viterbo. Diventa quindi Superiore nelle comunità di Monte S. Giovanni Campano (FR), del Santuario della Delibera Terracina e di Orvieto. Contemporaneamente è collaboratore a vari livelli del Padre Provinciale, nonché – nel 2003 – assistente nazionale dell’Ofs-Gifra (il ramo laicale della famiglia francescana). Negli ultimi mesi viene colpito da una malattia incurabile che lo porta alla morte, avvenuta il 3 maggio alle ore 21,10, all’età di 58 anni. I funerali sono celebrati presso la chiesa di S. Felice da Cantalice a Centocelle (Roma). La salma è stata tumulata presso il cimitero di Latina.

Il ricordo di Padre Daniele rimane vivo nella nostra memoria per la sua limpida e robusta testimonianza di fede nella semplicità e umiltà del suo stato di vita. Nella sua missione assistenziale, educativa e di governo svolta in diverse comunità religiose del Lazio, padre Daniele ha portato con sé la tenacia, la forza e l’umanità che contraddistinguono molte nostre famiglie.

 


Fratel Angelo Piva

(27 marzo 1927 – 1 agosto 2012)Piva Angelo

Nato in provincia di Treviso il 5 marzo 1927 (stessa data di nascita di Sessano), Angelo giunge in Agro Pontino nel 1933 insieme alla sua famiglia. Nel 1949 entra nella Compagnia di Gesù (Gesuiti) con l’intenzione di andare in terra di missione. Fatto il noviziato a Galloro – Ariccia, il 2 gennaio 1952 pronuncia i voti come fratello Gesuita. Dal 1952 al 1967 vive a Fiesole (FI) nella Casa di Formazione, dove, ascoltando le notizie e leggendo i resoconti delle attività svolte dai Padri Missionari, sente sempre più forte il desiderio di portare aiuto ai popoli del Terzo Mondo. Intanto a Malta seguiva un corso per imparare la lingua inglese.

Il desiderio di partire in missione si realizza nel 1968; fr Angelo viene inviato in Madagascar con l’incarico di occuparsi di agricoltura per la promozione umana, sociale ed economica di una fra le popolazioni più povere del pianeta. A Bevalala, vicino la capitale Tananarive, sorge così il Centro di Apprendimento Rurale, una specie di scuola teorico-pratica dove i giovani e i meno giovani vanno per frequentare corsi di tre mesi sull’allevamento del bestiame e la coltura delle piante da frutta. Nel 1973, dopo un anno di studi in Italia, ritorna e arricchisce quella scuola con l’apertura di un caseificio artigianale (che ancora oggi funziona in modo soddisfacente), per la produzione di mozzarelle e ricotta, di cui sono stati i primi produttori nel Madagascar. Dopo un altro anno di riposo-studio in Italia, inizia a lavorare anche le carni (sempre artigianalmente) e, superando le difficoltà create dalle variazioni di temperatura, riesce a produrre un tipo di prosciutto. Per le attività di economia domestica e di coltivazione di ortaggi e frutta è coadiuvato dalle Suore Orsoline di Verona.

 Agli inizi degli anni ‘80 si realizza anche il progetto di creare una infermeria per lebbrosi: nasce il Lebbrosario “Sessano 50”, con il sostegno della nostra parrocchia (parroco don Giuseppe Caselli). Ancora oggi nel Centro Lebbrosario di Sambava e Bè Rafia (nord Madagascar) lavorano suore italiane che si ispirano a Charles de Foucauld, che si recano due volte al mese nei villaggi per portare generi di prima necessità e per ricercare malati da curare nel Centro e riaccompagnarli, a guarigione avvenuta, ai loro villaggi, distanti giornate di cammino. Dal 1987 gli viene l’incarico di guidare la gestione economica, tecnica, logistica e domestica di un’altra casa dei Gesuiti dove vanno a «ricaricare le batterie» i missionari che operano nella savana e nella foresta. Fratello Angelo decide di recarsi nelle campagne per portare avanti le iniziative di sviluppo di quelle zone. In 12 anni i Padri Missionari hanno costruirono circa 40 pozzi scavati a mano, profondi anche 18 metri, che richiedono mesi di lavoro. In questi anni la nostra comunità parrocchiale sostiene fr. Angelo con la preghiera e con le offerte; per anni è attivo anche il gruppo Amici di fr Angelo (AFRA) che si propone di raccogliere mezzi finanziari attraverso l’autotassazione. Recentemente viene istituito un fondo in memoria di don Giuseppe Caselli i cui interessi sono destinati esclusivamente al sostegno dell’attività missionaria in Madagascar.

Nel 1995 fr Angelo torna in Italia per l’anno di riposo, ma comincia ad avere problemi di salute. Nonostante il suo medico gli consigli di restare in Italia, egli riparte di nuovo per il Madagascar, promettendo di ridurre la sua attività. Nel 1999 le sue condizioni di salute non gli permettono di ripartire per la Missione e pertanto è costretto a ritirarsi a Roma presso l’Istituto “Massimo”. La morte sopraggiunge mercoledì 1 agosto 2012, a 85 anni. I funerali sono celebrati venerdì 3 agosto a Galloro e la salma è tumulata nel cimitero di Castelgandolfo.

Nel 2002 fr Angelo ha ricevuto il Premio Immagine Latina (medaglia d’argento del Presidente della Repubblica) promosso dall’Associazione culturale “Nuova Immagine Latina”, per dare giusto riconoscimento al suo impegno religioso, umanitario e sociale. Il nostro ricordo per lui si fa preghiera di ringraziamento a Dio per avercelo donato, anche perché grazie a lui la nostra parrocchia ha potuto vivere profondamente la sua dimensione missionaria, nel sostegno pieno alle varie attività che fratel Angelo ha portato avanti anche a nome nostro.


Mons. Adriano Bragazzi

(12 maggio 1948 – 26 agosto 2003)Don Adriano Bragazzi

Figlio di Enzo e di Caterina Caselli, originari dell’Emilia, nasce a Prato Cesarino, frazione di Cisterna di Latina appartenente alla parrocchia di Borgo Podgora, il 12 maggio del 1948. Avvertita ben presto la vocazione al presbiterato, viene accompagnato nei primi passi della formazione dallo zio materno, don Giuseppe Caselli (1935-1996). Nel Seminario Minore di Velletri – Diocesi cui allora apparteneva Borgo Podgora – trascorre i primi anni di formazione. Passato al Pontificio Collegio Leoniano di Anagni (1964-1972) vi frequenta i corsi di filosofia e teologia; proprio durante questo periodo la parrocchia venne annessa alla Diocesi di Terracina, Priverno e Sezze, per cui don Adriano venne incardinato nella nuova realtà ecclesiale il 23 settembre 1972, giorno in cui riceve l’ordinazione presbiterale nella chiesa parrocchiale di Borgo Podgora dal vescovo diocesano mons. Enrico Romolo Compagnone.

Inizia subito a lavorare nella comunità parrocchiale del SS. Salvatore di Terracina, e vi trascorre 29 anni di ministero: prima (1° ottobre 1972) come vicario parrocchiale, affiancando il parroco don Vincenzo Rozzi (1918-1991); poi, dopo la malattia invalidante e la rinuncia di questi, come parroco (1° novembre 1983). Per qualche anno ricopre anche l’incarico di vicario foraneo della forania di Terracina. Viene trasferito a Latina come parroco di S. Maria Goretti (1° luglio 2001). Qualche mese prima il Vescovo diocesano lo aveva chiamato a collaborare più strettamente con lui, nominandolo suo Vicario generale (25 maggio): per questo entra anche a far parte della Famiglia pontificia, insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità (9 luglio). Non manca, negli anni del ministero sacerdotale, di offrire il suo servizio alla formazione dei laici dell’Azione Cattolica diocesana, di cui è Assistente di vari settori.

Proprio agli inizi del suo ministero pastorale a Latina si manifestano i primi sintomi della malattia che lo conduce in breve alla morte, il 26 agosto 2003, all’età di 55 anni. Le esequie sono presiedute dal Vescovo diocesano Mons. Giuseppe Petrocchi nella Cattedrale di S. Marco, dinanzi ad una folla di amici ed estimatori di don Adriano, reso così caro ai fedeli per la cordiale benevolenza mostrata verso tutti e testimoniata con dedizione totale fino alla fine. La salma viene tumulata nel cimitero di Cisterna. Dopo dieci anni, a seguito della richiesta dell’intera popolazione di Terracina viene traslata nella sua chiesa del SS. Salvatore a Terracina

 Per approfondire la figura di Mons. Adriano Bragazzi:

Pagina facebook: https://www.facebook.com/donAdrianoBragazzi/?ref=pa

Omelia del Vescovo Mons. Giuseppe Petrocchi per le esequie di don Adriano

 


 Don Giuseppe Caselli

Don Giuseppe CaselliDon Giuseppe è stato parroco di questa Comunità per trenta anni dal 1966 al 1996. Nasce a Prato Cesarino, frazione di Cisterna di Latina il 5 settembre 1935 (anche se viene registrato all’anagrafe il 7). Vive un’infanzia e una giovinezza serena ma fortemente segnata dall’esperienza della guerra (la sua famiglia fu sfollata ad Agrigento). Nel 1947 Giuseppe (Remo) esprime la sua volontà di continuare gli studi e nasce la sua vocazione al sacerdozio nel seminario minore di Velletri (RM) e quindi ad Anagni per il corso filosofico-teologico. Viene ordinato sacerdote il 17 luglio 1960 a Norma dal Cardinale Micara (vescovo di Velletri): è il primo sacerdote diocesano nato da famiglia immigrata in Agro Pontino (vi giunse nel febbraio del 1935). Il 30 luglio 1960 celebra a Borgo Podgora la sua prima Messa solenne.
Don Giuseppe Caselli ingressoFino al 1966 è vice Rettore al Seminario minore di Velletri, ma collabora in varie parrocchie dove viene chiamato in aiuto. Viene quindi destinato a Rocca Massima, ma in quello stesso anno il parroco don Angelo viene trasferito a Cisterna; è lui stesso ad accettare a condizione che nel Borgo lo sostituisca don Giuseppe. E così avviene. Il 2 ottobre 1966 don Giuseppe diventa parroco. Può essere definito ‘il parroco della grandi trasformazioni’; a lui tocca, infatti, l’arduo compito di ‘traghettare’ la comunità dalla società di tipo agricolo-patriarcale a quella attuale. Per un resoconto delle attività messe in cantiere da don Giuseppe nei trenta anni in cui è stato parroco, si veda la pagina riguardante la storia della parrocchia (link). Don Giuseppe era lo zio di don Adriano Bragazzi.
Fra i vari impegni pastorali di don Giuseppe, va segnalato l’incarico di Cancelliere vescovile negli anni ’80 e quello di Vicario della Forania di Cisterna (dal… alla morte). Quanto orami la figura di don Giuseppe Caselli si identificasse con la storia del Borgo lo dimostra l’episodio del 1973, allorquando il vescovo diocesano ha già deciso il trasferimento del parroco ad altra parrocchia; la popolazione subito si muove con delegazioni e proteste perché “don Giuseppe ha iniziato qui un’opera sociale e comunitaria che non può essere lasciata a metà; se lui venisse a mancare saremo tutti a pagarne le conseguenze…”.
Il 26 giugno 1996 si reca a Montevirgino (Viterbo) per trovare un gruppo di ragazzi in campeggio. Durante il viaggio di ritorno perde la vita in un incidente stradale insieme ai collaboratori Ettore Funari ed Alfredo Segala. I funerali vengono celebrati in forma solenne il 29 giugno, presente il vescovo mons. Pecile, 80 sacerdoti e circa 3000 fedeli.

Per conoscere meglio la figura di don Giuseppe Caselli:
Don Giuseppe Caselli_intervista Domusculta settembre 1986
Caselli don Giuseppe Opuscolo decennale morte
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Padre Michele Dal Din Padre Michele Dal Din

Nato a Borgo Podgora il 3 marzo 1941 da Sebastiano ed Erminia Pavan, entra nel seminario di Veroli dei Frati francescani cappuccini i1 14 ottobre 1952 per passare poi a quello di Velletri nel 1954; entrato nel noviziato di Fiuggi il 20 settembre 1957, emette la professione semplice il 19 marzo 1959 e quella solenne lo stesso giorno del 1962 in Alatri. Qui dal 1959 al 1963 frequenta anche il liceo filosofico. Studia la teologia a Viterbo. Riceve l’ordinazione sacerdotale da Mons. Arrigo Pintonello il 18 marzo 1967 a Borgo Podgora, dove il giorno dopo celebra anche la “Prima Messa”.

Presso la Pontificia Università Gregoriana consegue la licenza e inizia il corso per il dottorato, ma nel contempo si iscrive alla facoltà di filosofia all’Università statale di Roma. Mandato nell’Istituto “Regina Elena” di Roma come cappellano (dicembre 1969), da lì passa alla comunità religiosa di S. Lorenzo fuori le Mura (settembre 1971) – dove rimane fino alla morte – aiutando in parrocchia, portandosi a Velletri come insegnante di lettere in una scuola parificata. Diventa anche professore di religione all’istituto professionale “Arangio Ruiz” di Roma.

Padre Michele possiede un’innata dolcezza, un riverbero di bontà congenita che lo fa subito apparire dotato di estrema sensibilità. Per questo attira facilmente l’amore di tutti. La sua accoglienza si estende dalla compassione verso i malati del corpo e dello spirito alla partecipazione e immedesimazione negli stati d’animo altrui. Sorridente, cordiale, pieno di vita, così si presenta Padre Michele al primo incontro con coloro che hanno la fortuna e il privilegio di conoscerlo. Con una debordante umanità che si trasforma in una straordinaria capacità comunicativa non appena ci si accosta a lui, si rimane affascinati per il suo carattere e la sua bontà. Il suo modo di fare, schietto, semplice, condito da argute battute di spirito mette tutti a proprio agio. Carattere forte e deciso, sa, al contempo, dare prova di bontà e di amicizia, il tutto impreziosito da modestia, finezza di tratto e da un sorriso dolce e luminoso. Ama intensamente i giovani, dei quali apprezza, condivide e stimola la vitalità, la gioia e la felicità di dare agli altri.

Padre Michele, pur essendo un tipo atletico ed attivissimo, non gode di una florida salute. Un male gravissimo si rivela nel giugno 1973, quando un esame medico gli diagnostica un tumore maligno. Inizia il calvario di ricoveri ed interventi, fino alla morte avvenuta il 13 aprile 1975, all’età di 34 anni. I suoi funerali sono celebrati nella basilica di S. Lorenzo al Verano il 15 aprile nel pomeriggio, presenti 45 sacerdoti concelebranti e una immensa folla di persone piangenti. Dalla basilica di S. Lorenzo il feretro parte poi per Borgo Podgora dove ha luogo un’altra celebrazione liturgica; viene infine tumulato nel cimitero di Latina.

Nel 2005 a 30 anni dalla sua scomparsa, la parrocchia ha voluto intitolare a padre Michele il nuovo Oratorio giovanile.

Opuscolo commemorativo in occasione del trentesimo anniversario della morte:

Padre Michele – Opuscolo 2005